Buster Keaton

Senti, amore mio; L'amore attraverso i secoli

Titolo originale: The Three Ages
Regia: Buster Keaton, Edward F. Cline (non accreditato)
Sceneggiatura: Jean Havez, Clyde Bruckman, Joseph Mitchell
Scenografia: F. Gabourie
Fotografia: William C. McGann & Elgin Lessley
Interpreti e personaggi: Buster Keaton (il giovane), Margaret Leahy (la ragazza),  Wallace Beery (il rivale), Joe Roberts (padre della ragazza), Lillian Lawrence (madre della ragazza), Kewpie Morgan come Horace Morgan (l'imperatore), Lionel Belmore, George Davis, Louise Emmons, Blanche Payson (l'amazzone)
Produzione: USA 1923
Durata: 63 min
 
 
 
 
 
 
 

E' il primo lungometraggio diretto da Keaton che passa dai classici 2 rulli dei precedenti cortometraggi ai 6 rulli (1600 metri) del lungo. In Italia il film è conosciuto con entrambi i nomi: Senti, amore mio e L'amore attraverso i secoli. Secondo ammissione dello stesso autore, si tratta di una parodia di Intolerance di D.W. Griffith, di cui riprende la struttura a storie parallele e intrecciate, ciascuna ambientata in un'epoca diversa (la preistoria, l'antica Roma, il '900). Lo spunto narrativo è il medesimo: l'amore tra due giovani osteggiato dalla presenza di un rivale. Buster Keaton decide anche di ingelosire la ragazza, ma con scarso successo. Dopo essersi ubriacato, decide di affrontare il rivale in una sfida alla clava, in una corsa con le bighe e in una partita di football...

"Era un buon film, anche perché la gente non bada molto alla costruzione narrativa, ma c'erano abbastanza cose divertenti da farlo stare in piedi." (Buster Keaton)

Io... e il ciclone

Titolo originale: Steamboat Bill Jr.
Regia: Charles Reisner
Soggetto: Carl Harbaugh
Scenografia: Fred Gabourie
Montaggio: Sherman Kell
Fotografia: Bert Haines, Devereaux Jennings
Interpreti e personaggi: Buster Keaton (William Canfield Jr.), Tom McGuire (John James King), Ernest Torrence (William 'Steamboat Bill' Canfield Sr.), Tom Lewis (Tom Carter), Marion Byron (Kitty King), James T. Mack (reverendo)
Produzione: USA 1928
Durata: 71 min
 
 
 
 
William Canfield Jr. torna dopo molti anni nella ruvida cittadina del Sud degli Stati Uniti che gli ha dato i natali. L'azzimato e gracile damerino di città fa una cattiva impressione sul padre, proprietario di un vecchio e malandato battello a vapore. William commette anche l'"errore" di innamorarsi della figlia del ricco rivale di suo papà che possiede invece una grandiosa e moderna imbarcazione. L'arrivo di un ciclone rimescolerà le carte...

Come vinsi la guerra

Titolo originale: The General
Regia: Buster Keaton, Clyde Bruckman
Sceneggiatura: A. Boasberg & C. Smith, da un soggetto di Buster Keaton, Clyde Bruckman ispirato a un romanzo di W. Pittenger (The Great Locomotive Chase)
Fotografia: J.D. Jennings, Bert Haines
Montaggio: Buster Keaton, Sherman Kell
Effetti spciali: D. Harmon
Scenografia: F. Gabourie
Interpreti e personaggi: Buster Keaton (Johnnie Gray), Marion Mack (Annabelle Lee), Charles Smith (Padre di Annabelle), Frank Barnes (Fratello di Annabelle), Glenn Cavender (Capitano Anderson), Jim Farley (Gen. Thatcher), Frederick Vroom (generale sudista)
Produzione: USA, 1926
Durata: 81 min
 
 
 
 
 
Durante la Guerra di Secessione, il macchinista Johnny Gray ha due amori: Annabelle Lee e la sua locomotiva, The General. Quando Annabelle gli dice che amerà solo un soldato, Johnny tenta di arruolarsi, ma viene scartato. Quando un commando nordista ruba il treno su cui è Annabelle, Johnny lo insegue ivano. Trovata la locomotiva abbandonata, riparte e va oltre le linee nemiche, recupera Annabelle e fugge con lei su The General. Le informazioni che ha raccolto nel campo nemico consentono ai sudisti di sbaragliare un attacco nordista. Decorato dal generale, Johnny parte finalmente per la guerra. Alla prima licenza tornerà per spostare Annabelle Lee.
 
La storia è tratta, ovviamente con una certa libertà, da un romanzo di William Pettenger e si ispira a un fatto realmente accaduto nel 1862 - il che, a detta di molti, fa di The General il primo film comico-storico della storia del cinema. Johnny Gray è un puro in linea con quasi tutti gli altri personaggi keatoniani, un uomo onesto, innocente e appassionatamente dedicato al proprio lavoro e alla propria donna. Il film è assai preciso nella ricostruzione storica e stupisce ancor oggi per il suo ritmo indiavolato, con numerose sequenze girate totalmente in esterni e basate interamente sul movimento, scene dove le gag burlesche dell'attore/regista acquisiscono il massimo rilievo comico e coreografico, vista anche la perfezione tecnica dei vari inseguimenti ferroviari e delle acrobazie effettuate dallo stesso Keaton senza controfigura. Uno dei vertici della commedia "slapstick" ai tempi del muto, il preferito dallo stesso Keaton fra tutti i suoi film, anche se alla sua uscita fu un fiasco al botteghino e le accoglienze critiche non furono proporzionali al suo effettivo valore. Tutti gli "stunts" del film sono autentici e anche la caduta della locomotiva dal ponte in fiamme fu girata dal vero (il biografo di Keaton ricordò che i resti della locomotiva si trovavano ancora in un fiume dell'Oregon, dove attiravano ancora i turisti).