All we need is Beatles

Tutti per uno

Titolo originale: A Hard Day's Night
Regia: Richard Lester
Fotografia: Gilbert Taylor
Musiche: The Beatles
Montaggio: John Jympson
Interpreti e personaggi: The Beatles, Wilfrid Brambell (John McCartney), Norman Rossington (Norm), John Junkin (Shake), Lionel Blair (coreografo TV), Victor Spinetti (Richard, direttore TV), Derek Nimmo (Leslie Jackson, il mago)
Origine: GB, 1964
Durata: 87'

 

 

Finto documentario su una “dura giornata” dei Beatles che a Liverpool prendono un treno per Londra dove devono registrare uno spettacolo per la TV, portando con sé, oltre a due accompagnatori, il nonno sporcaccione di Paul (il vecchiardo Wilfrid Brambell).
"Are you a mod or a rocker?", chiede una giornalista a Ringo; "A mocker" (un burlone), risponde il batterista. Lo spirito del film è tutto qui: prendersi in giro. L'intento dichiarato è divertire e divertirsi, fin dalla sequenza iniziale in cui i fab four corrono a perdifiato inseguiti da una massa urlante di ragazzini e ragazzine, inciampano, rovinano a terra e si rialzano ridendo a crepapelle.
Contagioso per l'allegria, la gioia di vivere, il vitalismo, l'agilità, la disinvoltura con una spregiudicata contaminazione tra gli influssi della Nouvelle Vague francese e quelli del Free Cinema britannico.
Tutti per uno è uno dei più bei film sull'essere giovani, sull'avere una vita davanti, sul puro piacere di respirare a pieni polmoni la vita.
 

 

 

Aiuto!

Regia: Richard Lester
Sceneggiatura: Marc Behm e Charles Wood
Interpreti: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Leo McKern, Eleanor Bron, John Bluthal, Patrick Cargill, Victor Spinetti, Roy Kinnear, Mal Evans
Origine: UK, 1965
Durata: 92'


I Beatles sono inseguiti per mari e per monti da una pericolosa setta orientale e da due scienziati pazzi. Il motivo? Ringo Star, ovvero il mitico batterista del gruppo, è entrato in possesso di un anello considerato sacro dai membri della setta.

Yellow Submarine

Regia: George Dunning
Soggetto: Lee Minoff
Sceneggiatura: Al Brodax, Jack Mendelsohn, Lee Minoff, Erich Segal
Fotografia: John Williams
Musiche: The Beatles
Montaggio: Brian J. Bishop
Art director: Heinz Edelmann
Scenografia: Piero Poletto
Origine: Gran Bretagna/Canada, 1968
Durata: 90'

 

 

 

 

Pepelandia è un paese felice: questo è fonte d'invidia per i Biechi Blu che odiano la bellezza, i fiori e la musica. Con le loro armi essi attaccano l'inerme popolo pietrificandolo dopo aver distrutto la natura circostante. Solo un marinaio si salva, imbarcandosi su di un sottomarino giallo su cui fa salire, per essere aiutato, i quattro Beatles. 

Yellow Submarine celebra la libertà, la creatività, l’immaginazione, la conoscenza, l’unità fra gli uomini, la comunione tra uomo e natura, la bellezza dell’arte, della musica, della parola, della poesia, della pittura, dei colori. Questi elementi vengono contrapposti alla repressione, alla violenza, alla prepotenza, alla volgarità. Quello del sottomarino giallo è un viaggio alla scoperta di altri mondi e altri popoli che asseconda la sete di conoscenza. Questi temi sono affrontati nella chiave del surrealismo, dell’onirico, dello stravagante, dell’assurdo, del nonsense. Al surreale si aggiungono i toni della commedia, dell’ironia, dell’umorismo. Il film realizza un’utopia di dilatazione, di smarrimento nel regno infinito della fantasia, del sogno, del meraviglioso, della trasformazione incessante. La vita sta nella metamorfosi, nella mutazione continua di tutte le cose, di tutte le immagini. Sul piano visivo, il film è un fantasmagorico mosaico, un pastiche di invenzioni, stili, citazioni, riferimenti a pittura, grafica, fotografia, cinema: troviamo così uniti e comunicanti pop art, barocco, espressionismo, surrealismo, dadaismo, liberty, art déco, optical art. Gli stili e le arti s’intrecciano e si arricchiscono reciprocamente, in un sogno di arte totale: la musica e le parole diventano immagini, disegni, colori, e viceversa. Il film esprime la tensione utopica a mostrare e unire gli infiniti aspetti e le illimitate possibilità dell’immaginabile e del conoscibile, del visibile e dell’invisibile, come a voler creare un’utopica enciclopedia del Tutto. Yellow Submarine può essere utile per guidare i più giovani a conoscere e comprendere gli anni ’60, la contestazione studentesca, la swinging London, la musica e lo spirito dei Beatles.