Belfagor - Il fantasma del Louvre

Belfagor

Titolo originale: Belphégor ou Le fantôme du Louvre

Regia: Claude Barma
Sceneggiatura: Jacques Armand, Claude Barma, Arthur Bernède, Alberto Liberati
Fotografia: Jacques Lemare
Colonna Sonora: Antoine Duhamel
Montaggio: Marcelle Lioret
Scenografie: Maurice Valay
Costumi: Christiane Coste, Françoise Tournafond   
Interpreti e personaggi: Juliette Gréco (Luciana/Stéphanie Borel), René Dary (Commissario Ménardier), François Chaumette (Boris Williams), Sylvie (Lady Hodwin), Paul Crauchet (Gautrais, guardiano del Louvre), Christine Delaroche (Colette Ménardier), Yves Rénier (André Bellegarde), George Staquet (Folco),René Alone (Doublet), Yves Bureau (Ménard), Jacky Calatayud (un bambino), Paul Cambo (Parusseau), André Dumas (Bertrand), Germaine Ledoyen (Madame Pinolet), Muni (Louise Gautrais)
Origine: Francia, 1965

Mercoledì 15 giugno 1966, sul secondo canale della RAI, alle ore 21:15 iniziava la prima delle sei puntate dello sceneggiato che ha terrorizzato una generazione di telespettatori: Belfagor, ovvero "Il fantasma del Louvre", come recitava il titolo completo. Lo sceneggiato andava in onda subito dopo Carosello che allora costituiva l'ultimo spettacolo consentito ai ragazzi. E' probabile che nelle intenzioni della RAI lo sceneggiato fosse destinato ad un pubblico adulto, ma complice la chiusura delle scuole che derogava l'ordine di andare a nanna dopo Carosello, ben presto divenne molto popolare tra i ragazzini alimentando una serie di paure che ancor oggi permangono. Chi, pur grande, non è stato colto dal timore e dall'ansia nell'attraversare le stanze buie della propria casa dopo aver visto una passeggiata del fantasma nei corridoi semibui del museo del Louvre? Per la cronaca, Belfagor è ancora inserito nella lista dei telefilm non adatti ad un pubblico di bambini.

Belfagor nasce dalla penna di Arthur Bernède ed apparve in 59 puntate giornaliere sul Le Petit Parisien, dal 28 gennaio al 28 marzo 1927. Contemporaneamente usciva il film omonimo, sceneggiato dallo stesso Bernède e diretto da Henri Desfontaines (cui sarà dedicato il romanzo), muto e in 4 parti, come i serials americani del sabato mattina. La consacrazione definitiva arriva però solo nel marzo del 1965 quando apparve per la prima volta sugli schermi francesi. L'adattamento avviene ad opera dello sceneggiatore Jacques Armand e del regista Claude Barma i quali diedero un taglio più moderno al testo di Bernède. Molti personaggi del romanzo furono modificati o addirittura soppressi per sostituirli con altri completamente nuovi; lo stesso mistero che sta alla base delle apparizioni del fantasma venne rivisto. Ma il piatto forte, l'enigma che avrebbe tenuti inchiodati al video per ben sei puntate (circa quattro ore e mezzo di pellicola) milioni di francesi e di italiani, era l'identità di Belfagor. E' questo il fil rouge che attraversa tutta la vicenda dalla prima puntata all'ultima, attraverso un fitto intersecarsi di sottotrame e colpi di scena forse a volte un po' confusi e inverosimili ma assolutamente avvincenti.
Le riprese, in un cupo bianco e nero, hanno un taglio quasi impressionistico, accentuato dalle location evocative di un Louvre per altro ricostruito in studio (in quanto l'allora ministro francese dei beni culturali non concesse l'autorizzazione a girare dentro il museo) e di una Parigi ben poco rassicurante, a tratti minacciosa e carica di enigmi, di vicoli in penombra, di personaggi equivoci e misteriosi.

Visto il grande successo lo sceneggiato verrà replicato in Italia nel 1966, nel 1969, nel 1975 e nel 1988.

Nella mitologia Belfagor è una divinità cananea (Baal, cioè 'signore', di Peor, altura del Moab) adorata dagli israeliti con culti licenziosi secondo il racconto di Numeri 25. L'arcidiavolo Belfagor è il protagonista dell'omonima novella di N. Machiavelli, rielaborante motivi popolari: inviato sulla terra per vedere se causa della rovina degli uomini siano le mogli, Belfagor, assunta forma umana, sperimenta tale verità.