Cinema e Lavoro

I Tempi Moderni

Regia: Charles Chaplin
Sceneggiatura: Charles Chaplin
Soggetto: Charles Chaplin
Fotografia: Ira H. Morgan, Roland Totheroh
Musiche : Charles Chaplin
Montaggio: Charles Chaplin
Interpreti: Charles Chaplin, Paulette Goddard, Henry Bergman,
Tiny Sandford, Chester Conklin
Produzione: Charles Chaplin per United Artists
Origine: USA
Anno: 1936
Durata: 87' (b/n)

 

 

Charlot, operaio in un grande complesso industriale, estenuato dal ritmo frenetico di lavoro, perde la ragione. Ricoverato in una casa di cura, viene dimesso qualche tempo dopo per finire però quasi subito in prigione, a causa di una manifestazione di operai nella quale si ritrova casualmente coinvolto. Durante la detenzione, egli concorre, inconsapevole, a sventare una rivolta di detenuti; ciò gli frutta l' immediata scarcerzione. Una volta libero, riprende la sua dura lotta per sopravvivere: gli è di conforto l' amicizia di una giovane orfana, con cui divide fraternamente la propria casetta e quel po' di cibo che riesce a procurarsi. Quando la ragazza trova lavoro in un cabaret e riesce a far assumere anche Charlot, ai due derelitti sembra schiudersi la prospettiva di un futuro migliore. La polizia, venuta a cercare la ragazza per ricondurla all' orfanotrofio, li costringe però a fuggire dalla città per cercare altrove un po' di tranquillità.

La Classe Operaia va in Paradiso

Regia: Elio Petri
Soggetto: Elio Petri, Ugo Pirro
Sceneggiatura: Elio Petri, Ugo Pirro
Fotografia: Luigi Kuveiller
Musiche: Ennio Morriconi
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Interpreti: Gian Maria Volonté, Flavio Bucci, Carla Mancini, Mariangela Melato, Antonio Mangano, Salvo Randone, Corrado Solari
Produzione: Ugo Tucci per la Euro International Film
Distribuzione: Cineteca Nazionale
Origine: Italia
Anno: 1971
Durata: 125'

 

Lulù Massa, operaio milanese con l'ulcera, è un campione del cottimo con cui mantiene due famiglie, odiato dai compagni e amato dal padrone, finché un incidente gli fa perdere un dito. Da ultracottimista passa a ultracontestatore, perde il posto e l'amante, si ritrova solo. Grazie a una vittoria del sindacato, è riassunto e torna alla catena di montaggio. Con qualche cedimento di gusto, più di una forzatura e rischiose impennate nel cielo dell'allegoria, è un aguzzo e satirico ritratto della condizione operaia e della sua alienazione. Scritto da Petri (1929-82) con Ugo Pirro, è dopo il discutibile Omicron (1963) il primo film italiano che entra in fabbrica, analizzandone il sistema e mettendone a fuoco con smania furibonda i vari aspetti, compresi i rapporti tra uomo e macchina, tra sindacato e nuova sinistra, tra contestazione studentesca e lotte operaie, repressione padronale e progresso tecnologico. (...)


Palma d’oro al festival di Cannes 1972

Risorse Umane (Ressources Humaines)

Regia: Laurent Cantet
Sceneggiatura: Laurent Cantet, Gilles Marchand
Fotografia: Matthieu Poirot Delpech, Claire Caroff
Montaggio: Robin Campillo
Interpreti: Frank: Jalil Lespert, Il padre: Jean-Claude Vallod, La madre: Chantal Barré
Distribuzione: Mikado
Origine: Francia
Anno: 1999
Durata: 100'

 

 

 

 

Il film muove le sue fila dal rapporto di un padre e di un figlio alle prese con un duro conflitto sindacale. Frank, laureato in economia aziendale, torna dai genitori per uno stage estivo proprio nella ditta dove, come operaio, vi lavora il padre. Molto presto Frank, che viene assegnato al reparto "Risorse umane", capisce che il suo operato servirà ad un progetto di ridefinizione dell’organigramma dell’azienda che prevederà il licenziamento di un buon numero di operai, tra i quali suo padre.

Vincitore del Premio Nuovi Registi al San Sebastian Festival.