Ascensore per il Patibolo

Ascenseur pour l'Échafaud
Regia: Louis Malle
Sceneggiatura: Louis Malle, Roger Nimier
Soggetto: da un romanzo di Noël Calef
Fotografia: Henri Decaë
Scenografia: Jean Mandaroux
Musica: di Miles Davis, eseguita da Miles Davis, Barney Wilen, René Urtreger, Michelot Pierre, Kenny Clarke
Suono: Raymond Gaugier
Montaggio: Léonide Azar
Interpreti: Maurice Ronet (Julien Tavernier), Jeanne Moreau (Florence Carala), Georges Poujouly (Louis), Yori Bertin (Véronique), Lino Ventura (commissario Cherier), Jean Wall (Simon Carala)
Produzione: N.E.F., Francia (Jean Thuillier)
Durata: 92'
Origine: Francia, 1957, b/n

Alla sua uscita il film fu accusato di essere un puro esercizio di stile, per l'esilità del soggetto, ma l'accusa di calligrafismo è ingiustificata. Malle, che all'epoca ha 25 anni, dimostra una padronanza straordinaria del linguaggio cinematografico, impiegando la profondità di campo e il fuori fuoco in un maniera inedita per il cinema, non solo francese, dell'epoca, concepisce un uso moderno della musica chiedendo al jazzista Miles Davis di improvvisare con la sua tromba davanti alle singole scene del film, in fase di montaggio, e usa una fotografia, magnifica, dai forti contrasti tra i bianchi ed i neri, grazie ad una pellicola sgranata che Henri Decaë ottiene sottoesponendo una pellicola ultrasensibile, che contribuisce all'atmosfera del film. Un registro stilistico che è, ante litteram, quello della nouvelle vague. Ma i pregi del film non si esauriscono sul piano espressivo: Malle è preciso anche nel cogliere cambiamenti della società francese, l'irrequietezza dei giovani (il fioraio e la sua ragazza) dietro l'orizzonte dell'Algeria e dell'Indocina, raccontando una storia che, con cupo pessimismo, indica l'ineluttabilità della solitudine cui sembra votato ogni essere umano, una poetica che lo accosta al Bresson di un Un condannato a morte è fuggito (per il quale Malle è stato assistente).