La traversée

Titolo originale: La traversée
Regia: Florence Miailhe
Sceneggiatura: Florence Miailhe, Marie Desplechin
Fotografia: Cyril Maddalena, Guillaume Hoenig
Montaggio: Julie Dupré e Nassim Gordji Tehrani
Musica: Philipp Kümpel e Andreas Moisa
Interpreti e personaggi: Film di animazione
Produzione: Francia, Repubblica ceca, Germania 2021
Durata: 84 min

 

 

 

Un piccolo villaggio saccheggiato nella notte, una famiglia costretta a fuggire. I due figli più grandi, Kyona e Adriel, vengono separati dai propri genitori e affrontano soli la strada dell’esilio. Iniziano quindi un viaggio eroico che segna per loro il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, alla ricerca di ospitalità e tranquillità, nella speranza di trovare un rifugio e la loro famiglia ...
 
«Il titolo può essere chiaramente inteso in due modi. Da una parte, si riferisce all’attraversamento di un continente, con tutte le avventure e i pericoli che il viaggio comporta. Dall’altra, parla del passaggio dall’infanzia all’età adulta, dell’affrontare le scoperte e i dolori che la vita ci pone dinanzi: la distanza dalla famiglia, la perdita degli amici, la scoperta dell’amore, la creazione di legami fraterni, anche la capacità di rendersi autonomi. In questo senso, La traversée è un classico film di formazione».
Florence Miailhe 
 
Dietro gli 84 minuti di La traversée, c'è un decennio di lavoro. Tre anni negli studi d'animazione di Francia, Germania e Repubblica Ceca durante i quali Florence Miailhe - premiata autrice del cinema pittorico d'Oltralpe, e dunque maestra del cinema animato tout court - ha dipinto a olio più di 500 sfondi su altrettante lastre di vetro, lavorandoli successivamente per aggiunta o sottrazione fino a metterli in movimento con una tecnica (nel senso etimologico di "perizia", "saper fare") che ha dovuto insegnare ex novo ai suoi collaboratori, al ritmo di tre secondi al giorno d'animazione. Non sono numeri fini a se stessi, quelli sciorinati sin qui: servono ad attribuire il giusto tempo e il giusto peso alle immagini del film.
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Quelle che vediamo all'inizio di La traversée, esordio nel lungometraggio di Miailhe (a 65 anni d'età), giungono da lontano: appartengono alla famiglia della regista, e in particolare alla madre Mireille, scampata insieme ai genitori ai pogrom di Odessa a inizio Novecento e poi di nuovo in fuga, dalla Francia occupata alla Repubblica di Vichy, con la sola compagnia del fratello minore e di un blocco da disegno. L'ombra degli avi attraversa il film soltanto in filigrana, perché anziché rielaborare puntualmente il dato biografico la regista preferisce sottrarlo alla contingenza della Storia, slabbrarlo in uno spaziotempo dai confini indefiniti, sublimarlo nella dimensione universale della fiaba, afferibile a ogni epoca e a ogni luogo.
Caterina Bogno - FilmTV