Ebbro di donne e di pittura

Titolo originale: Chihwaseon
Regia: Im Kwon-Taek
Soggetto: Im Kwon-taek, Kim Yong-ok, Min Byung-sam
Sceneggiatura: Im Kwon-taek, Kim Yong-ok
Fotografia: Il-sung Jung
Montaggio: Seon-deok Park
Musiche: Young-dong Kim
Scenografia: Byung-do Joo
Costumi: Hye-ran Lee
Interpreti e personaggi: Choi Min-sik (Jang Seung-eop), Ahn Sung-kee (Kim Byung-Moon), Yu Ho-jeong (Mae-hyang), Kim Yeo-jin (Jin-jong), Son Ye-jin (So-woon)
Durata: 117'
Origine: Corea del Sud, 2002

 

Il film ricostruisce la vita (narrata in un romanzo di Min Pyong-Sam a partire dai pochi dati noti e da qualche rara testimonianza) del celebre, ma da noi sconosciuto, pittore coreano Jang Seung eop, detto Oh-won, nato nel 1843 e misteriosamente scomparso nel 1897. La vita del pittore è immersa nella storia della Corea del XIX secolo, in particolare gli ultimi anni del lunghissimo dominio della dinastia Chosun.
Tutto ruota intorno allo straordinario protagonista: collerico, ubriacone, donnaiolo ma dotato di un immenso talento, Oh-won è costantemente proteso a difendere la propria libertà creativa e a scavalcare i limiti imposti dagli altri e da sé stesso, alla ricerca di un’ispirazione perfetta.
Autore di quest’opera il regista (classe 1936) che è considerato il maestro e la "guida spirituale" del cinema coreano, Im Kwon-taek, da anni attento cantore degli usi, dei costumi ma anche delle piaghe del proprio paese: "penso che il nostro cinema abbia il compito di riportare in vita le nostre radici perdute", ha dichiarato in un’intervista, "le radici della nostra cultura, che consistono per me nella ricerca della natura umana".