Wilderiana

 

 

 

Non allarmatevi. Non sto parlando del (di)missionario UALTER, , ma di Samuel "Billy" Wilder.

"Sono come un fornaio. Cerco di rendere il pane un po’ più saporito mettendoci un pizzico di comino, o di dare un’altra forma ai bretzel. Il gusto sarà un po’ diverso, ma sempre pane sarà". Così si autodefiniva Billy Wilder: passato nell’immaginario del cinema come uno dei massimi maestri della commedia, in realtà, nella sua quarantennale carriera di regista, Wilder ha affrontato un po’ tutti i generi classici americani, a eccezione del western e del musical. I quattro film presentati sono un po’ il paradigma della “poetica wilderiana”: storie di persone che, a volte indossando una maschera, a volte servendosene, a volte strappandosela, vogliono e, a volte, riescono ad affermare ostinatamente la loro identità.

 Billy Wilder (Sucha Beskidzka, 22 giugno 1906 – Los Angeles, 27 marzo 2002)