La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone

Regia: Pupi Avati
Soggetto: Antonio Avati, Pupi Avati
Sceneggiatura: Antonio Avati, Pupi Avati, Gianni Cavina
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Scenografia: Fiorenzo Senese
Fotografia: Luigi Kuveiller
Musica: Amedeo Tommasi
Interpreti e personaggi: Ugo Tognazzi (Il barone Anteo Pellacani), Paolo Villaggio (Checco Coniglio), Gianni Cavina (Petazzoni, il domestico), Delia Boccardo (la moglie), Alberto Plebani (Il cardinale), Lucio Dalla (Fava, il segantino), Gianfranco Barra (Il brigadiere Caputo)
Produzione: Euro International Films
Nazione: Italia, 1975
Durata: 105'

 

Nella proprieta' dei baroni Pellacani, sorge un enorme fico, sul quale una santa donna aveva partorito e che ha fama di possedere doti miracolose. Il piccolo Anteo, che nel 1936 era salito sull'albreo, vi era invece caduto rimanendo storpio a vita. Una volta adulto e divenuto unico erede delle proprieta' dei Pellacani, Anteo cerca in ogni modo di distruggere l'odiata pianta. Ma un giorno una prostituta salita sull'albero per caso, viene scambiata da Anteo per un'apparizione divina...

Un gustoso aneddoto: in una vecchia intervista, Avati raccontava che, in un primo momento, il ruolo del barone avrebbe dovuto esser interpretato da Paolo Villaggio, il quale lesse il copione, ma poi vi rinunciò (sostanzialmente perché Avati all’epoca «non era nessuno»). In seguito il copione capitò nelle mani di Tognazzi che accettò d’interpretare Anteo Pellacani. Saputolo, Villaggio fece carte false per rientrare nel cast, anche se solamente in un ruolo secondario…